[REVIEW] Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages trasporta i giocatori in un’inedita guerra medievale contro le forze infernali, ambientata in un universo che fonde elementi dark fantasy e fantascienza. Questa commistione di elementi classici e novità rappresenta un punto di svolta per il franchise, ridefinendone i confini narrativi e stilistici.

Recensione Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages offre un’esperienza narrativa più ricca rispetto ai precedenti giochi moderni di Doom, fornendo contesto e retroscena alla leggenda dello Slayer. Questo permette di appronfondire la connessione che i giocatori percepiscono con il personaggio e il mondo di gioco, potenzialmente soddisfacendo i fan che desideravano una maggiore enfasi sulla storia nel franchise. La presenza di una “storia cinematografica” e l’introduzione di un maggior numero di scene d’intermezzo segnalano un cambiamento netto nella narrazione. Concentrarsi sulle origini dello Slayer e sul suo tempo con i Night Sentinels offre finalmente l’opportunità di espandere la tradizione di Doom in modi entusiasmanti.

Il fulcro dell’esperienza di gioco è rappresentato dal nuovo approccio “stand and fight”, che segna una decisa inversione di tendenza rispetto alla mobilità incessante di Doom Eternal. Questo cambiamento incoraggia un coinvolgimento più ragionato e tattico con le orde demoniache. La novità più grande è Shield Saw, ovvero una nuova arma che ricopre un ruolo fondamentale nel gameplay. Questa funge da scudo per bloccare e parare gli attacchi in arrivo, distinguendo tra proiettili rossi bloccabili e proiettili verdi respingibili con una parata ben timed. La finestra di parata, per fortuana, è generosa e particolarmente personalizzabile.

Con l’attacco Shield Throw, che offre capacità di controllo della folla, si possono stordire i nemici più grandi e risolvendo enigmi ambientali. Il lancio dello scudo può decapitare i nemici minori e immobilizzare temporaneamente quelli più imponenti , oltre a essere impiegato per rompere catene e altri ostacoli. Lo Shield Bash, invece, permette di colmare rapidamente le distanze con i nemici, infliggendo danni. Questa mossa si presenta come un’alternativa più veloce e versatile al rampino del Super Shotgun visto in Doom Eternal , utilizzabile con qualsiasi arma e con un cooldown relativamente breve.  

Doom: The Dark Ages

Il gioco introduce un rinnovato sistema di combattimento corpo a corpo: sono disponibili tre armi da mischia, il Gauntlet (veloce), il Flail (medio) e la Mace (lenta, con la proprietà di ripristinare le risorse). Queste armi offrono un modo più intimo e brutale per affrontare i demoni, ripristinando al contempo le munizioni. Il flail, una volta potenziato, è in grado di generare un’onda d’urto.  Gli attacchi in mischia ricaricano le munizioni, sostituendo la funzione della motosega vista nei precedenti capitoli. L’arsenale risulta particolarmente variegato, con il ritorno di armi iconiche come il Super Shotgun affiancate da nuove aggiunte a tema medievale, tra cui il Reaver Chainshot e il Rail Spike. Le armi sono spesso raggruppate per tipo di munizioni, consentendo un cambio rapido e intuitivo.

Il numero di nemici presenti contemporaneamente sullo schermo è aumentato rispetto ai capitolo precedenti, intensificando la sensazione di una guerra totale contro le legioni infernali. I campi di battaglia appaiono come scontri epici contro le forze del male. Il gioco include anche veicoli pilotabili: il mech Atlan (alto come un palazzo di 30 piani) e il drago meccanico, che offrono sequenze di combattimento uniche. Questi mezzi non sono semplici apparizioni, ma dispongono di proprie abilità e potenziamenti.

Il sistema di potenziamento prevede tre livelli di risorse: Oro (comune, trovato nei livelli e nelle sfide), Rubini (più rari, spesso nascosti) e Pietre Wraith (le più rare, utilizzate per i potenziamenti finali). I giocatori possono spendere queste risorse presso gli Altari dei Sentinella, situati all’interno dei livelli. È possibile potenziare armi, scudo e attacchi in mischia, ottenendo bonus passivi come una maggiore cadenza di fuoco o danni incrementati, oltre a nuove abilità come proiettili incendiari per il Combat Shotgun o onde d’urto per lo scudo.

Doom: The Dark Ages

Le meccaniche di Doom The Dark Ages offrono una fusione di elementi familiari della serie con nuove aggiunte di grande impatto. Il sistema di potenziamento garantisce una progressione significativa, mentre il ruolo maggiore del combattimento in mischia e della meccanica di parata suggeriscono un flusso di combattimento più deliberato e strategico rispetto alla pura aggressività dei suoi predecessori. Le ampie opzioni di accessibilità indicano un impegno verso l’inclusività. La struttura a livelli di risorse per i potenziamenti unita alle sfide di maestria delle armi crea un ciclo di coinvolgimento a lungo termine. Il sistema di parata dettagliato è chiaramente una meccanica centrale, e le funzionalità di accessibilità evidenziano una scelta progettuale volta a rendere il gioco godibile per un pubblico più ampio.

Lo stile artistico fonde elementi dark fantasy e fantascienza, con ambientazioni medievali come castelli e foreste che si mescolano a paesaggi infernali e al reame cosmico lovecraftiano. Il gioco presenta un’ambientazione “tecno-medievale”. La fedeltà visiva è garantita dall’ultima iterazione del motore idTech, l’idTech 8. Il motore consente mappe più grandi e un numero maggiore di entità su schermo rispetto al passato, ma rende il Ray-Tracing obbligatorio. Questa scelta pesa particolarmente sulla versione PC, che rispetto al passato risulta essere molto più pesante rispetto alle precedenti edizioni della saga (spesso lodate per la loro ottimizzazione, tanto da essere utilizzate come benchmark).

Doom The Dark Ages si presenta come un prequel ambizioso che fonde l’azione frenetica tipica della serie con un’ambientazione medievale oscura e meccaniche innovative come lo scudo sega. Il gameplay introduce un approccio più tattico con parate e combattimento corpo a corpo potenziato, affiancato da un arsenale di armi familiari e nuove. Le meccaniche offrono un sistema di potenziamento stratificato e opzioni di accessibilità. Graficamente, il gioco è impressionante grazie all’idTech 8, sebbene le prestazioni su console e PC ne risentono un po’. La trama approfondisce le origini del Doom Slayer in un contesto di guerra epica per un’esperienza brutale e appagante, segnando un’evoluzione interessante per la saga.

Doom: The Dark Ages
Doom: The Dark Ages
In conclusione
Doom The Dark Ages offre una brutale rivisitazione in chiave medievale della classica azione di Doom con meccaniche di scudo innovative, una trama avvincente e una grafica straordinaria, rendendolo un must-have per fan e nuovi giocatori.
9
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