[REVIEW] Lost in Random: The Eternal Die

Lost in Random: The Eternal Die

Nel vasto e sempre più affollato panorama dei videogiochi, emergono a volte titoli che osano sfidare le convenzioni, mescolando generi e stili in modi inaspettati. Lost in Random: The Eternal Die è uno di questi. Questo roguelite d’azione, intriso di un’estetica gotica fiabesca e meccaniche di gioco che danzano tra abilità e fortuna, promette un’avventura unica nel suo genere. Ma riuscirà a mantenere le sue promesse e a distinguersi davvero?

Recensione Lost in Random: The Eternal Die

Lost in Random: The Eternal Die

La narrazione di The Eternal Die si presenta come una storia a sé stante, più uno spin-off che un sequel diretto, immergendo i giocatori nel ruolo della Regina Aleksandra, l’ex antagonista del gioco originale, ora intrappolata all’interno del temibile Dado Nero. La sua missione è un viaggio di vendetta, redenzione e rivelazioni, affiancata dal suo inseparabile compagno, il dado senziente Fortune. Il passaggio da un’avventura d’azione a un roguelite è l’aspetto più cruciale da considerare, sia per i nuovi giocatori che per i fan del  Lost in Random originale. Questo cambiamento fondamentale altera profondamente il ciclo di gioco e lo sposta dall’enfasi narrativa che era un punto di forza del primo capitolo.

Le dinamiche di combattimento in Lost in Random: The Eternal Die sono intrinsecamente veloci e si svolgono in tempo reale, adottando una prospettiva isometrica dall’alto che evoca immediatamente paragoni con esperienze come Hades. I giocatori si trovano a fronteggiare ondate di nemici all’interno di arene delimitate, dove l’abilità di schivare gli attacchi in arrivo e la precisione nell’esecuzione delle offensive diventano elementi cardine per la sopravvivenza e il successo.

L’integrazione di Fortuna, il dado senziente compagno di Aleksandra, costituisce un elemento distintivo e centrale del sistema di combattimento. I giocatori utilizzano una combinazione di attacchi con le armi e abilità magiche, ma possono anche lanciare Fortuna come una granata ad area, con il danno inflitto che varia in base al numero ottenuto dal lancio del dado. Questa meccanica introduce un fattore di imprevedibilità e rischio-ricompensa che è intrinseco al mondo di Random. Il sistema di carte e abilità amplia ulteriormente le opzioni tattiche, consentendo l’accesso a poteri speciali. I giocatori raccolgono carte che rappresentano abilità uniche, le quali possono essere attivate solo dopo aver accumulato sufficiente energia attraverso attacchi normali. Queste carte possono scatenare una varietà di effetti, tra cui effetti di stato elementali sugli avversari, effetti secondari potenziati o la capacità di infliggere colpi critici devastanti.

Lost in Random: The Eternal Die

Il gioco mette a disposizione un arsenale di quattro tipi di armi principali: spada, arco, lancia e mazza. Ogni arma possiede uno stile di gioco distinto e percorsi di potenziamento individuali, incoraggiando i giocatori a sperimentare per trovare quella che meglio si adatta alle loro preferenze. È fondamentale padroneggiare gli attacchi caricati per infliggere danni massicci e affinare il tempismo degli attacchi “perfetti” per ottenere bonus aggiuntivi e attivare sinergie con le abilità e le reliquie.

Il sistema di progressione di Lost in Random: The Eternal Die si basa su un innovativo relic board dove i giocatori posizionano reliquie e perle. Abbinando tre elementi dello stesso colore (orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente), si sbloccano bonus alle statistiche, aggiungendo un profondo strato tattico alla costruzione del personaggio. Il gioco vanta oltre 100 reliquie da scoprire, promettendo un’ampia gamma di opportunità per personalizzare la propria build.

La meta-progressione, ovvero i potenziamenti permanenti che persistono tra una run e l’altra, è gestita nel Santuario, la base operativa del giocatore. Qui, dopo ogni morte, è possibile spendere risorse come la Cinder per potenziare le armi e la Pip Dust per migliorare permanentemente le statistiche di Aleksandra, come la salute massima, la potenza d’attacco e persino la capacità di rianimarsi una volta per run. Inoltre, i Dicelings, piccole creature a forma di dado trovate durante le run, possono essere riportati ad Aama nel Santuario per sbloccare ulteriori potenziamenti permanenti.

Lost in Random: The Eternal Die

Il gioco si articola attraverso quattro biomi dinamici e generati proceduralmente, ognuno dei quali presenta caratteristiche uniche, tipi di nemici specifici, pericoli ambientali e obiettivi di stanza distinti. La varietà dei nemici è notevole, con oltre 30 tipi unici e 4 spietati boss di fine mondo, ognuno dei quali richiede abilità e strategia specifiche per essere sconfitto. Tuttavia, nonostante la lodevole varietà degli avversari, alcune run possono risultare ripetitive a causa di una minore diversificazione nei boss, che mantengono pattern simili.

La gestione della difficoltà è un aspetto degno di nota: il gioco è sorprendentemente facile da apprendere inizialmente, rendendolo accogliente per i neofiti del genere, ma le fasi successive aumentano progressivamente il ritmo e la sfida. Sono inoltre disponibili impostazioni di difficoltà regolabili, permettendo ai giocatori di personalizzare l’esperienza. Il ciclo “la morte ti rende più forte” è centrale all’esperienza roguelite, e imparare i pattern dei nemici è fondamentale per progredire e affinare le proprie strategie per le run successive.

Lo stile artistico distintivo di Lost in Random: The Eternal Die è senza dubbio uno dei suoi maggiori punti di forza, con chiara ispirazione dalle opere di Tim Burton e un omaggio alle “fiabe oscure” grazie all’animazione in stop-motion. Il design dei personaggi contribuisce in modo significativo a questa estetica peculiare. I modelli sono caratterizzati da arti lunghi e sottili, gremlin con facce capovolte o alberi rinsecchiti con cappelli a cilindro, elementi che contribuiscono a un’atmosfera al contempo bizzarra e inquietante. Gli ambienti sono altrettanto suggestivi, spesso inquietanti, ma anche vividi e variegati, adattandosi perfettamente alla prospettiva isometrica del gioco.

Lost in Random: The Eternal Die

Lost in Random: The Eternal Die si presenta come un roguelite con un’identità forte e una serie di qualità che lo rendono un’esperienza complessivamente positiva, pur con alcune aree di miglioramento. Il gioco brilla per il suo combattimento e la progressione costantemente gratificanti, offrendo cicli di gameplay soddisfacenti. Le meccaniche sono intelligenti, in particolare il sistema di reliquie e la gestione delle sinergie, che permettono una personalizzazione profonda e stimolante delle build. Lo stile visivo e la direzione artistica sono unici e avvincenti, con un’estetica “Burtonesque” che cattura l’attenzione e distingue il gioco nel panorama dei roguelite. La narrativa è un punto debole significativo. La trama è poco accogliente per i nuovi giocatori, spesso messa in ombra dal focus sul combattimento, e non riesce a fornire un contesto emotivo sufficiente o una forte motivazione per proseguire.

Lost in Random: The Eternal Die
Lost in Random: The Eternal Die
In conclusione
Lost in Random: The Eternal Die è un roguelite affascinante e divertente che brilla per il suo gameplay dinamico e l'incredibile stile artistico Burtonesque. Nonostante una trama meno incisiva e qualche incertezza tecnica, l'esperienza di gioco è solida e appagante. Un'ottima scelta per chi cerca un roguelite accessibile e visivamente unico.
8.5
Punteggio

 

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