Nel panorama dei giochi d’avventura 2D, dove la nostalgia è spesso un richiamo potente, Pipistrello and the Cursed Yoyo emerge come una ventata di aria fresca, osando non solo omaggiare i classici ma anche creare un genere tutto suo: il “yoyovania”. Questa audace autodefinizione non è un semplice vezzo, ma una mossa strategica che posiziona immediatamente il titolo in una nicchia distintiva all’interno del mercato indipendente, particolarmente affollato di Metroidvania e giochi in stile Zelda.
Recensione Pipistrello and the Cursed Yoyo

La narrazione di Pipistrello and the Cursed Yoyo si distacca dai cliché fantasy per immergere i giocatori in una storia sorprendentemente personale e coinvolgente. Il protagonista è Pippit, un giovane pipistrello adolescente, nipote di una potente donna d’affari che gestisce un impero energetico. La sua vita prende una svolta inaspettata e drammatica quando, in una notte fatidica, l’anima di sua zia viene frammentata in una serie di mega batterie e, in una forma indebolita, si fonde con il suo prezioso yoyo, trasformandolo in un artefatto maledetto.
Da quel momento, il viaggio di Pippit attraverso la vibrante New Jolt City diventa una missione di salvataggio. La metropoli tentacolare, con i suoi quattro distretti distinti, è il palcoscenico di una ricerca disperata per recuperare le fonti di energia, sconfiggere i quattro temibili boss del crimine che hanno preso il controllo , e, infine, riportare sua zia alla sua piena forma, salvando al contempo l’impero di famiglia e la città stessa. Il legame personale e familiare con la zia di Pippit conferisce alla narrazione una profondità emotiva che va ben oltre la tipica storia di salvataggio della principessa, rendendo la quest più sentita e coinvolgente.
Questo espediente narrativo dell’anima della zia intrappolata nello yoyo non è un semplice abbellimento; giustifica e valorizza direttamente la meccanica centrale del yoyovania. Invece di essere solo un’arma, lo yoyo diventa un personaggio, un condotto per la narrazione e un costante promemoria della posta in gioco personale di Pippit. Questa profonda integrazione di narrazione e gameplay impedisce allo yoyo di sembrare un mero espediente, dimostrando un design di gioco sofisticato in cui gli elementi della storia sono intrecciati con le meccaniche principali per migliorare l’immersione del giocatore.

Pipistrello and the Cursed Yoyo si distingue per la sua capacità di elevare un semplice giocattolo a fulcro di un sistema di gioco profondo e innovativo. Lo yoyo non è solo l’arma di Pippit, ma il suo strumento principale per interagire con il mondo, rendendolo incredibilmente versatile per combattimento, traversata e risoluzione di enigmi. Questa singola focalizzazione consente un’incredibile profondità e innovazione all’interno di un unico strumento, portando a complesse manovre a catena e a un vero e proprio yoyo-parkour. Questo approccio riflette una filosofia di design che privilegia la profondità rispetto all’ampiezza delle meccaniche, creando una curva di apprendimento soddisfacente in cui i giocatori scoprono continuamente nuovi modi di interagire con il mondo usando lo stesso strumento fondamentale.
Il sistema di combattimento è accessibile, con l’attacco base legato a un singolo pulsante. Tuttavia, la vera profondità emerge nella capacità di lanciare lo yoyo contro pareti angolate per estendere gli attacchi e creare rimbalzi strategici, permettendo di colpire nemici o interruttori altrimenti irraggiungibili. Con il progredire del gioco, Pippit acquisisce mosse speciali e attacchi caricati ispirati allo yoyo, ampliando ulteriormente il suo arsenale offensivo. Una meccanica particolarmente innovativa è la possibilità di staccare temporaneamente lo yoyo dalla corda per colpire leve distanti o creare piattaforme temporanee, aggiungendo un ulteriore strato di complessità tattica. Sebbene i giocatori possano equipaggiare solo un numero limitato di mosse caricate e attacchi speciali alla volta, la possibilità di cambiarli presso i banchi da lavoro incoraggia la sperimentazione di diverse build.
Il sistema di progressione di Pipistrello è un altro esempio della sua originalità. Oltre ai potenziamenti permanenti delle statistiche, il gioco introduce un sistema di Badge per la costruzione del personaggio, paragonato a quello degli amuleti di Hollow Knight. I giocatori possono raccogliere oltre 40 Badge che migliorano le abilità di Pippit. L’equipaggiamento dei badge costa Punti Badge (BP), che sono limitati ma possono essere aumentati trovando potenziamenti nel mondo di gioco. I badge offrono vari benefici, come oro extra, salute o modifiche agli attacchi, e possono essere potenziati per ridurne il costo in BP o rafforzarne gli effetti, incentivando la ricerca di quelli preferiti e l’esplorazione per personalizzare Pippit e il suo set di mosse.

Lo stile visivo di Pipistrello and the Cursed Yoyo è una chiara emulazione del Game Boy Advance (GBA) del 2003, con visuali ispirate alla console dell’epoca e un aspetto retro. Inoltre, il gioco include filtri opzionali come la modalità pixel perfect o la modalità CRT, permettendo al giocatore di personalizzare l’esperienza visiva. Un’aggiunta particolare è la modalità Console 3D, che simula l’esperienza di giocare su un vero GBA, completa di pulsanti reattivi, una telecamera regolabile e ruotabile, e persino il riflesso dello schermo se tenuto nella posizione giusta. Questo approccio consente al gioco di attrarre sia i giocatori nostalgici che ricordano l’era GBA sia i giocatori più giovani che apprezzano la pixel art raffinata e le prestazioni fluide. Sfrutta la nostalgia come un gancio, ma assicura che il gioco si regga da solo come un titolo moderno, evitando le insidie di un’adesione troppo rigida al retro, a testimonianza di un alto livello di maestria artistica e tecnica.
Pipistrello and the Cursed Yoyo si afferma come una masterclass nel design di giochi retro in stile Zelda. Il suo punto di forza risiede nelle innovative meccaniche yoyovania, inventive e soddisfacenti, che rappresentano il vero cuore innovativo del titolo, sia nel combattimento che nella traversata e nella risoluzione di enigmi. Il brillante level design, il vasto paesaggio urbano e l’esplorazione gratificante premiano costantemente la curiosità del giocatore. Nonostante alcuni piccoli difetti, come il combattimento occasionalmente ripetitivo e i picchi di difficoltà sporadici (sebbene mitigati dalla modalità assistenza) , questi non offuscano l’esperienza complessiva. Un titolo da giocare assolutamente se siete appassionati di questo genere.
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